Il presidente Trump potrebbe cambiare le sorti del processo a Sean Diddy Combs. Intanto, il suo avvocato ha chiesto la libertà su cauzione.
Il processo a Sean Diddy Combs, procede. Il prossimo ottobre avrà luogo la sentenza, ma nel mentre ci sono stati alcuni importanti risvolti che potrebbero cambiare le sorti dell’imputato. Tra questi, un possibile intervento del presidente Donald Trump e la richiesta di libertà su cauzione avanzata dal suo avvocato.
La richiesta di libertà su cauzione
Marc Agnifilo, avvocato di Sean Diddy Combs, ha avanzato la richiesta di rilascio su cauzione per un valore di 50 milioni di dollari. La motivazione di tale proposta sarebbero le condizioni presenti Metropolitan Detention Center di Brooklyn, il carcere in cui si trova Combs. Infatti, stando alla difesa, Diddy si troverebbe in una situazione di pericolo, sopratutto a causa del fatto che siano state respinte le accuse più gravi. Lo stesso Agnifilo ha dichiarato che il suo assistito: “Potrebbe essere l’unica persona attualmente in carcere negli Stati Uniti per essere un cliente e certamente l’unica in carcere per aver assunto escort maschi adulti per lui e la sua ragazza“.
Tuttavia, tale richiesta non è stata accolta dal momento che un portavoce del Procuratore ha ritenuto che il rapper debba rimanere in carcere, dato che si configura ancora la possibilità di un rischio di fuga. Infatti, Diddy rischia fino a dieci anni di carcere a causa delle condanne ottenute.

Il possibile intervento di Donald Trump
Ma non è tutto. Infatti, potrebbe cambiare tutto l’intervento di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti. In passato, Trump si era esposto sull’incarcerazione del rapper e come riporta Deadline, si dice persino che stia valutando di concedergli una grazia presidenziale.
Sempre il Deadline ha diffuso delle informazioni fornitegli da una fonte dell’Amministrazione, secondo la quale la possibilità di un’intervento da parte di Trump sul caso sia stata “seriamente presa in considerazione“. Infatti, si dice che abbiano avuto una grande influenza le molteplici pressioni fatte dai collaboratori del rapper.